Partendo da Piazza Europa,
attraversando la strada ci si trova in Piazza Marconi, si
imbocca via Della Libertà, segnalata dal cartello riportante
il percorso n. 4.
Dopo 300 metri si abbandona la strada
asfaltata per imboccarne una di ciottoli che, dopo aver
attraversato un caratteristico arco di pietra, porta in 10/15
minuti, attraverso un agevole sentiero segnalato, fino alla
sommità della collina. |
|
|
Qui si scopre il luogo più
suggestivo e caro ai pratesi: il castello di Sopramonte e la
chiesa della Natività.
Questa chiesetta è dedicata alla Natività
della Vergine: la prima notizia peraltro controversa, risale
al testamento del 17 dicembre 1283 di Bartolomeo Tornielli,
proprietario del castello, |
che disponeva la fondazione di una
cappella della Vergine Madre di Dio per celebrare messe di
suffragio per lui e i
suoi antenati.
Alcuni ritengono che a quell’epoca, si
trattasse non della fondazione, ma della nuova costruzione di
una chiesa già funzionante perché il nucleo originario del
castello risalirebbe almeno al XII secolo. |
|
|
Il 27 Aprile 1422 sicura è
la testimonianza dell’Ecclesia Sanctae Mariae de Sopramonte.
Gli affreschi interni più antichi di San Sebastiano e di un
santo vescovo sono stati attribuiti alla bottega di Johannes
de Campo, intorno alla metà del XV secolo o poco dopo.
Ristrutturata dopo il concilio di Trento, sopravvisse ai
passaggi di proprietà e alla progressiva rovina del castello. |
Nel 1628 era già presente
il piccolo campanile. Prima del 1698 la comunità costruì il
portico che doveva servire anche alle processioni, tra cui,
soprattutto, quella della confraternita di S. Giuseppe. Si
dipinse, inoltre, la scena della Natività della Vergine sopra
la porta d’ingresso. |
|
|
Nel corso del XVII secolo, all’interno,
furono affrescati altri santi protettori: S.Lucia, S.Agata,
S.Apollonia (attestati 1628), S.Antonio (attestato 1819). Al
1760 risale il "miracoloso evento" della caduta del
crocifisso processionale della confraternita di S. Giuseppe
che dal portico cadde sulle case del paese, venne ritrovato
intatto e intriso di sudore, ora è venerato nella chiesa
parrocchiale. |
Sull’altare una statua lignea della Madonna
con bambino (1617) fu sostituita da un quadro dell’
Annunciazione (1628); poi dalla Natività della Vergine di
Antonio Maria Borgnis (1864). L’attuale è opera di Giulio
Cesare Mussi (anni Settanta XX secolo). |
|
|
Superata la chiesa si
trovano i resti del Castello di Sopramonte anche chiamato
"dei Tornielli", fortificazione
a due recinti contigui risalenti al XII secolo. Costruito con
ciottoli di fiume tessuti a spina di pesce legati con malta.
|
In origine aveva anche tre torrioni di cui l’unico e più
antico rimasto si trova accanto alla chiesa. Lo spessore dei
muri del torrione ovest è di 1,40 m: era a base quadrata e il
lato misurava 8,20 m. Ad est del torrione si apre una vasta
cisterna circolare del diametro di 3,40 m. |
|
|
Nel 1363 Galeazzo Visconti
fece abbattere i luoghi fortificati dove si erano arroccate le
milizie inglesi agli ordini di Alberto Sterz, in quell’occasione
il Castello di Sopramonte venne parzialmente distrutto.
Le
feritoie presenti per uso degli archibugi sono
cinquecentesche. I muri interni posti dietro la chiesa
risalgono al Settecento e vennero ricostruiti a scopo
abitativo. |
Il castello è stato protagonista della letteratura
grazie ad Anselmo Prato, magistrato di Romagnano Sesia, che
qui vi ambientò un romanzo storico "Beatrice di
Sopramonte", sulla falsa riga dei "Promessi
Sposi". |
|
Da questo luogo suggestivo
si può godere dello splendido panorama dell’abitato, delle
Alpi e del Monte Fenera. |
|
|
Ritornando sui nostri passi
si raggiunge la torre di Sopramonte, fortificazione risalente
alla prima età comunale (XI secolo).
L’altezza della torre è
circa 29 m. La misura perimetrale dell’edificio è circa 7
metri per 7,40 m, mentre il vano interno è di 2,20 m per 2,60
m. Lo spessore dei muri è di circa 2,40m. |
La porta d’ entrata della
fortificazione è posta all’altezza di circa 8,65 m dal
suolo e si entrava appoggiandovi una scala. L’interno è
corredato di scale in legno su cinque piani. Il balcone e la
muratura più alta della torre risalgono a metà dell’
ottocento. |
|
|
Con decreto del presidente
della repubblica del 26 settembre 1954 la torre è diventata
il simbolo della comunità di Prato Sesia. |